giovedì 29 gennaio 2015

politica e giochi di parole

Oggi  la prima elezione del nuovo presidente della Repubblica, da prae sideo  (siedo avanti, a capo). Mi  sono esercitato sui labili confini che grazie a un cambio di prefisso fanno di un de-putato un im-putato e di un politico s-pregiudicato un pregiudicato. Che il nostro presidente non si riveli alla fine un dis-sidente anziché un re-sidente del Quirinale?


Marcovaldo

Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l'attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai: non c'era tafano sul dorso d'un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza.