L'usignolo da solo
ha riconosciuto il valore della rosa. {non ho capito se è di Goethe
o "su" Goethe per indicare la sua passione per la cultura
orientale} {no, viene da una poesia tradotta in tedesco di Hafiz, il
più grande poeta della Persia (XIV sec.)}
Der
Weise hat im Glanz des Weins
Verborgenes erkannt Denn es wird Jedermanns Natur Durch diese Perl erkannt Den Wert der Rose hat allein die Nachtigall erkannt. Nicht jeder, der ein Blättchen liest, Hat auch den Sinn erkannt. Die beiden Welten bracht ich dar Dem vielerfahrnen Herz; Es hat nur deiner Liebe Wert, den Rest für nichts erkannt.
Die
Rose und den Wein verkehrt
Durchs Anschaun in Rubin, Wer nur den wahren Wert des Hauchs Der Seligkeit erkannt. ... Band I, 116 |
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Il
saggio è nel bagliore del vino
rilevato nascosta , perché è la natura di tutti riconosciuto da questi Perl il valore della rosa solo ha visto l'usignolo. Non tutti quelli che legge un foglio, ha anche riconosciuto il significato. I due mondi è portato io alla vielerfahrnen cuore, il tuo amore E ha solo un valore per il resto nulla rilevato.
La
rosa e il vino corre
nella contemplazione media Rubin, che solo il vero valore del soffio di beatitudine rilevato. |
VERDA | Molto raro, presenta un nucleo importante in provincia di Imperia, un ceppo nel vicentino ed uno probabile nel torinese, di origini molto antiche, dovrebbe risalire all'epoca longobarda e deriverebbe dal nome longobardo Vert (Vertha cioè il benvenuto). integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli Verda dal nome di donna germanico Verda, matronimico medievale, da 'werd' = "degno", che fu molto diffuso. Nel 1571 è documentato, quale testimone di un atto rogato in Vesime, un Verda di Gandria ("laci Lugani"). |
VERDERAMA VERDERAME VERDERAMO VERDIRAME VERTERAME VERTERAMO | Verderama, quasi unico, è probabilmente campano, Verderame ha un ceppo in Campania, nel napoletano, salernitano ed avellinese, ed uno siciliano, tra trapanese, agrigentino, nisseno e catanese, Verderamo, assolutamente rarissimo, parrebbe del leccese, Verdirame, anch'esso raro, ha un ceppo tra ragusano e catanese, Verterame è di Isola di Capo Rizzuto nel crotonese, Verteramo, sempre calabrese, è di Siderno e Locri nel reggino. integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Verderame, che, assieme alle sue varianti Verderamo, Verdirame, Verterame e Verteramo, nasce da un adattamento del personale germanico Bertram, col significato di corvo splendente o illustre (vedi Beltrama e Berterame). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti. integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli Errata l'interpretazione del Bongioanni che fa derivare il cognome Verderame dal germanico Bertram. In realtà questo cognome è un composto di 'verde' (lat. 'viridem') + 'rame' (lat. parlato 'arāmen'). |